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E’ stato annunciato lo scorso 27 novembre a Napoli, nel corso di un convegno alla presenza del Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti: Resto al Sud, l’incentivo nazionale per startup da costituire o da poco costituite da giovani con età compresa dai 18 ad i 35* anni residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, “apre i battenti” il prossimo 15 gennaio.
E’ questa la data fissata, quindi, per la presentazione delle domande sul portale che Invitalia, Soggetto gestore della misura, metterà a disposizione dei giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno.
Resto al Sud è stata istituita dal decreto “Mezzogiorno” n. 91/2017, convertito nella legge n. 123-2017, a sostegno dell’autoimprenditorialità giovanile.
Il decreto attuativo della misura è stato registrato presso la Corte dei Conti ed è in via di pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
La misura prevede un prestito fino a 50mila euro per ciascun giovane imprenditore. Ma si possono mettere insieme fino a 4 giovani e quindi ottenere fino a 200mila euro per avviare un’impresa.
Il 35% del costo (totalmente finanziabile) consiste in un contributo a fondo perduto, la rimanente parte pari al 65% consiste in un finanziamento bancario sul quale Invitalia corrisponderà gli interessi. Per esempio, un giovane a cui vengono assegnati 50mila euro, ne riceve 15mila a fondo perduto e 35mila. I prestiti a tasso zero saranno erogati dagli istituti di credito aderenti all’apposita convenzione tra Invitalia e ABI, e saranno darimborsare in otto anni, di cui i primi due anni di pre-ammortamento.
I prestiti possono beneficiare:
- di un contributo in conto interessi per la durata del prestito, corrisposto da Invitalia agli istituti di credito che hanno concesso il finanziamento;
- di una garanzia a valere su una sezione speciale del Fondo centrale di garanzia per le PMI.
Non sono previsti limiti minimi o massimi di investimento.
L’incentivo è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35* anni
- residenti in una delle suindicate regioni del Mezzogiorno o che vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria (per quelli residenti all’estero il trasferimento della residenza deve avvenire entro 120 giorni), in modo da incoraggiare anche quanti sono attualmente ‘fuori sede a tornare al Sud;
- non risultino già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
*Con un emendamento al Dl fiscale 2018 è stato precisato che possono fare domanda tutti i giovani che non avevano compiuto 36 anni al 30 giugno 2017, data di avvio della misura.
I soggetti interessati possono essere già costituiti, o costituirsi entro sessanta giorni dalla data di comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria, in forma di impresa individuale oppure di società, incluse le società cooperative.
I progetti imprenditoriali possono riguardare la produzione di beni nei seguenti settori:
- Industria;
- Turismo;
- Costruzioni;
- Audiovisivo;
- Servizi;
- ICT;
- Trasporti;
- Energia;
- Sanità;
- Cultura;
- Farmaceutico;
- Alimentare.
Sono esclusi i commercianti (la vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa) e i liberi professionisti.Inoltre, non sono finanziabili spese di progettazione e consulenza.
Le neo imprese possono aderire al programma Garanzia Giovani per il reclutamento del personaledipendente ed includere soci che non abbiano i requisiti anagrafici previsti, in misura non superiore ad un terzo dei componenti ed escludendo rapporti di parentela fino al quarto grado con alcuno degli altri soci.
Le risorse disponibili per la misura sono pari a un miliardo e 250 milioni di euro, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, scaglionate per anni nel seguente modo:
- 36 milioni di euro per l’anno 2017;
- 280 milioni di euro per l’anno 2018;
- 462 milioni di euro per l’anno 2019;
- 308,5 milioni di euro per l’anno 2020;
- 92 milioni di euro per l’anno 2021;
- 22,5 milioni di euro per l’anno 2022;
- 18 milioni di euro per l’anno 2023;
- 14 milioni di euro per l’anno 2024;
- 17 milioni di euro per l’anno 2025.
Le domande per l’accesso alla misura dovranno essere presentate al Soggetto gestore Invitalia, esclusivamente attraverso una piattaforma dedicata (che deve ancora essere messa on line), insieme ai progetti imprenditoriali, sulle base delle modalità di attuazione della misura che saranno definite con apposito decreto del ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, di concerto con i ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico.
Un altro aspetto rende molto interessante questa misura nazionale: il fatto che essa non riguarda solo i singoli cittadini o eventuali società, bensì anche, e direttamente, i Comuni: tra le agevolazioni della misura è inclusa la valorizzazione di aree e immobili abbandonati.
Il Decreto “Mezzogiorno”, infatti, prevede che la valorizzazione riguardi i terreni incolti da almeno dieci anni e le aree edificate ad uso industriale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo abbandonate da almeno quindici anni. I progetti potranno riguardare anche le singole unità immobiliari abbandonate presenti. Se un bene è privato, infatti, un giovane che volesse recuperarlo, può chiederlo al Comune, che interpella il proprietario. Gli immobili potranno essere destinati ad iniziative agricole, artigianali, commerciali e turistiche, per le quali interviene l’aiuto economico previsto da Resto al Sud.
Fonte: www.abruzzosviluppo.it
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