Novità
A fare la differenza rispetto agli ultimi anni e in particolare al 2014, sono state una primavera particolarmente piovosa e un’estate asciutta e con alte temperature che, assieme alla scarsità di pioggia nei mesi di luglio, agosto e settembre, hanno contribuito in modo significativo ad accelerare la maturazione delle uve, a ridurre i trattamenti fitosanitari e ad ottenere uve sane, prive da qualsiasi attacco fungino, come non si vedeva ormai da diversi anni. Una vendemmia dunque che già dai primi giorni di raccolta delle uve, a partire dal mese di agosto, si è presentata come particolarmente favorevole.
“Il lungo periodo di assenza di pioggia e le alte temperature – commenta il presidente della Federazione regionale degli agronomi e forestali d’Abruzzo, Mario Di Pardo – hanno creato a macchia di leopardo fenomeni di stress idrico sulla vite che hanno determinato una riduzione della quantità, dal 5% al 20%, ma allo stesso tempo una concentrazione degli elementi organolettici e chimici presenti nell’uva. Al contrario in zone con buona naturale dotazione idrica dei terreni o dove è stato possibile effettuare l’irrigazione di soccorso, la produzione è risultata addirittura incrementata (da un +10% fino ad arrivare al 20%) insieme a parametri enologici di rilievo. Nel complesso la produzione ha avuto un lieve aumento del 5% circa”.
“Interessante inoltre – prosegue il presidente Di Pardo – sottolineare come la tecnica di allevamento a “tendone” o “pergola abruzzese” si sia comportata meglio rispetto alle forme di allevamento a sviluppo verticale come ‘cordone speronato, cortina semplice, guyot, etc’. Questo perché la pergola abruzzese ha uno sviluppo di tipo orizzontale e quindi nei periodi di maggiore insolazione e alta temperatura può godere di un’azione di ombreggiamento sul grappolo che ha determinato un suo migliore sviluppo e minore stress climatico”.
Difesa fitosanitaria
Altro aspetto importante nella lettura degli agronomi e forestali abruzzesi della vendemmia 2015 è costituito dalla lotta agli insetti e in particolare al primo parassita della vite noto come la “tignoletta”. Se da un lato quest’anno non si siano registrati problemi per quanto riguarda le malattie fungine, dall’altro la “tignoletta”, favorita dalle condizioni climatiche, ha richiesto una maggiore attenzione da parte dei dottori agronomi che si occupano di difesa fitosanitaria. Quest’anno è stata infatti notata la comparsa di un insetto “parente stretto della tignoletta” come la “tignola rigata” il cui ciclo biologico non coincide con quello della prima e quindi le larve possono danneggiare gli acini di uva in modo significativo. Ciò non è accaduto grazie al supporto professionale dei tecnici del settore e alla bravura e attenzione dei viticoltori abruzzesi.
“E’ importante – ricorda la Federazione abruzzese agronomi e forestali – operare con buone pratiche agronomiche sia dopo la raccolta che in primavera al fine di permettere un completo recupero della vite dallo stress climatico dell’anno in corso”.
Aumenta la produzione
Anche dal punto di vista della qualità e delle caratteristiche enologiche della vendemmia 2015 si registra un’ottima tendenza quantitativa e qualitativa: “La raccolta – spiega infatti Nicola Draganipresidente Assoenologi Abruzzo e Molise – è iniziata intorno al 20 di agosto per le varietà precoci (Chardonnay-Pinot Grigio), con i vigneti più vicini alla costa per proseguire, successivamente, verso l’interno. Nell’ultima settimana di agosto si sono registrate temperature molto alte, al di sopra dei 40° C e venti di scirocco che hanno determinato un anticipo repentino della maturazione delle uve sia bianche che rosse. Le varietà medio-tardive (Pecorino, Trebbiano, Cococciola, Falanghina, Sangiovese e Montepulciano sono state raccolte già dal 10 settembre in poi, con un anticipo di circa 10-12 giorni dall’andamento normale. Attualmente siamo in procinto di terminare la raccolta delle uve rosse, almeno nella parte costiera, mentre nella parte interna la vendemmia finirà verso la fine del mese. La sanità eccellente delle uve, soprattutto del Montepulciano D’Abruzzo, ci regalerà un millesimo fantastico con un’ottima gradazione alcolica, colore porpora intenso e profumi inebrianti di frutta rossa e fiori di viola tipico del vitigno”.
“L’Abruzzo – prosegue Dragani – produrrà circa 2,4-2,5 milioni di ettolitri, un dato superiore del 5% circa rispetto al 2014 soprattutto per quelle zone che hanno potuto usufruire dell’irrigazione di soccorso. Per quanto riguarda il mercato del vino si è registrato, fin dalla fine della vendemmia scorsa un ottimo interessamento sia sulla tipologia dei vini a IGT autoctoni che a D.O. (Doc, Dop e Docp). Discorso diverso sui vini generici che invece risentono della forte concorrenza, a ribasso, dei vini spagnoli per cui le richieste sono al minimo e soltanto sui prodotti di media-alta qualità”.
Fonte: www.abruzzoservito.it
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