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Parallelamente alla marcia verso l’Unione bancaria europea, procede quella per la definizione dei criteri di Basilea 3, l’insieme di norme, promosso a livello internazionale, volto a garantire la stabilità finanziaria degli istituti di credito.
Domenica 12 gennaio, è stato raggiunto da parte dei governatori delle banche centrali un accordo sull’indice di leva finanziaria degli istituti di credito. In linea di massima, l’intenzione è quella di introdurre standard leggermente più morbidi. Tuttavia, non è stato ancora stabilito il livello minimo dell’indice, ovvero la quota minima di capitale che le banche devono accantonare in relazione all’importo degli attivi e dei prestiti. In un primo momento, la soglia del rapporto era stata fissata al 3%. Usa e Gran Bretagna, però, hanno fatto pressioni affinché fosse innalzata.
Al termine del vertice, il gruppo dei governatori e dei capi della vigilanza (GHOS), hanno fatto sapere che i termini del rapporto saranno stabiliti entro il 2017. Entro il 2018, inoltre, tale rapporto sarà trasformato in requisito minimo. In ogni caso, alle banche sarà imposto l’obbligo di pubblicarlo già dal 2015. L’organo direttivo di Basilea 3 ha, inoltre, dato il via libera alla proposta di modifica del Net Stable Funding Ratio (NSFR), l’indicatore grazie al quale è possibile sapere se una banca disponga di abbastanza provviste per poter affrontare almeno 12 mesi, o se non sia obbligata a dipendere in maniera eccessiva dalla raccolta a breve termine, ipotesi che nell’ambito di una contingenza economica sfavorevole come quella attuale potrebbe rivelarsi tutt’altro che facile. E’ stata questa, in sostanza, la ratio della riunione conclusasi ieri.
Si è inteso, cioè, attrezzare le banche affinché possano far fronte con i propri mezzi, durante la crisi, ad eventuali crisi di liquidità. E’ stato ribadito, in ogni caso, che in presenza di forti stress dovranno intervenire la banche centrali. Il presidente della Bce, Mario Draghi, dal canto suo, si è detto convinto di come l’accordo rappresenti non solo un passo importante verso Basilea 3, ma anche un fattore determinante per rendere la banche maggiormente immuni agli shock finanziari che in passato.
Il GHOS ha, infine, individuato i temi prioritari per i prossimi due anni: sarà necessario condurre a termine il programma di riforme studiate appositamente per la crisi, potenziare il sistema di monitoraggio e di valutazione dell’andamento delle misure implementate e rendere maggiormente omogeneo ed equilibrato il quadro normativo.
fonte: www.abruzzosviluppo.it
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